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Abbiategrasso, Castello Visconteo
Il Castello della Fortuna
Trenta secoli alla ricerca della Buona Sorte
dal 23 Ottobre al 22 Novembre 2009
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La dea Ganesh
Scultura in marmo, India, XIX secolo
Collezione Anthaus |
Questa mostra apre una finestra sul mondo affascinante delle tecniche per conoscere il destino, utilizzate in ogni epoca e luogo.
La divinazione è uno degli aspetti più rilevanti della religiosità arcaica. In ogni cultura, infatti, si sono sviluppate delle caste di sacerdoti che avevano il compito di cercare, spiegare e conservare le visioni, i presagi e i segni ricevuti nel corso di riti.
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Scena di epatoscopia
Anfora attica, VI sec. a.C.
Museo Nazionale Archeologico di Firenze
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Molte tecniche divinatorie si sono evolute nel corso dei millenni ma, una volta perduto il carattere religioso, sono regredite al rango di superstizioni. In alcuni casi (per esempio l’astrologia) si è voluto trovare una qualche giustificazione scientifica.
Alcune tecniche si sono mescolate fra loro, arrivando fino ai nostri giorni con caratteristiche diverse dal passato ma conservando i presupposti, se non addirittura i metodi di consultazione: lancio di oggetti simbolici, estrazione di “figure delle sorti”, calcoli matematici e così via.
Altre tecniche, inoltre, sono nate in tempi recenti, come la cartomanzia o la rabdomanzia, ma conservano un carattere arcaico.
Insomma, il desiderio di prevedere il futuro non ha abbandonato l’umanità neppure in seguito all’avvento del razionalismo scientifico e ancor oggi è una necessità fortemente sentita nell’Occidente industrializzato.
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Altare divinatorio
Legno, Kwere – Tanzania, sec. XX
Collezione Giorgio Bargna |
Il rapporto col Castello di Abbiategrasso nasce dal fatto che Bianca Maria Visconti, che qui soggiornò dal 1425 fino al 1450, al pari di molti principi ed ecclesiastici del suo tempo si circondava di astrologi e indovini, utilizzandoli anche a scopo politico, per esempio facendo redigere oroscopi avversi ai nemici del Ducato di Milano. Fra l’altro Bianca Maria, appena giunta al potere, fece realizzare al pittore di corte Bonifacio Bembo quello splendido mazzo di figure simboliche conosciute come Tarocchi Visconti-Sforza, che in seguito a varie trasformazioni diventeranno lo strumento divinatorio più diffuso al mondo.
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Ruota della Fortuna
dai Tarocchi di Filippo Maria Visconti
Tempera e oro su carta a più strati, 1445 ca.
Pinacoteca di Brera, Milano
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Sezioni espositive
– Divinità del destino nell’Antico Egitto
– La divinazione nella Bibbia
– Il mondo greco, etrusco e romano
– Popoli africani ed afro-americani
– I popoli islamizzati
– Le culture indiane e tibeto-himalayane
– Le culture dell’Estremo Oriente
– Le tradizioni precolombiane
– L’epoca visconteo-sforzesca (1400-1535)
– L’Occidente in epoca moderna
Materiali esposti
Reperti archeologici egizi, greci, etruschi, romani, indiani, cinesi, precolombiani.
Manufatti ebraici, islamici, tibeto-himalayani, africani e oceanici.
Incisioni e libri antichi, carte miniate rinascimentali.
Strumenti per la divinazione, amuleti e talismani di varia epoca e provenienza.
Tauret
Legno dipinto, 712-332 a.C.
Torino, Museo Egizio
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Reperti più prestigiosi
Danzatrice di Amon. Pittura su cassetta per Ushabti, 1550-1070 a.C. Torino, Museo Egizio.
Horo sui coccodrilli. Stele in calcare, 712-332 a.C. Torino, Museo Egizio.
Figure dello Zodiaco cinese. Terracotta invetriata a tre colori, VIII sec. d.C. Torino, Museo d’Arte Orientale.
Coppia di creature protettrici della tomba (Zhenmushou). Terracotta, VII sec. d.C. Torino, Museo d’Arte Orientale.
Lituo etrusco. Bronzo laminato, VI secolo a.C. Reggio Emilia, Musei Civici.
Scena di epatoscopia. Pittura su anfora attica, maniera del pittore Antimenes, VI sec. a.C. Firenze, Museo Archeologico Nazionale.
Corteo con Ermes. Hydria attica a figure nere, VI sec. a.C. Firenze, Museo Archeologico Nazionale.
Mercurio. Statua in bronzo, epoca imperiale romana. Firenze, Museo Archeologico Nazionale.
Regole per le offerte agli dei Inferi. Cosiddetto “Piombo di Magliano”, V sec. a.C. Firenze, Museo Archeologico Nazionale.
Mano pantea. Bronzo, II sec. d.C. Brescia, Musei Civici.
Ruota della Fortuna, dai Tarocchi di Filippo Maria Visconti. Tempera e oro su carta a più strati, 1445 ca. Milano, Pinacoteca di Brera.
La Stella, dai Tarocchi Visconti-Sforza. Tempera e oro su carta a più strati, 1470 ca. Bergamo, Accademia Carrara.
Tessuto con sciamano a quattro dita
Perù, VIII secolo d.C.
Collezione Marino Taini
Provenienza delle opere
La maggior parte delle opere, circa 400 pezzi, proviene da collezioni private. Per completare l’esposizione è stata richiesta la collaborazione di importanti istituzioni italiane:
Accademia Carrara di Bergamo
Pinacoteca di Brera di Milano
Museo Nazionale Archeologico di Firenze
Museo Archeologico di Milano
Museo Egizio di Torino
Museo d’Arte Orientale di Torino
Musei Civici di Brescia
Musei Civici di Reggio Emilia
Museo Nazionale Archeologico di Parma
Biblioteca Nazionale Braidense di Milano
Biblioteca Trivulziana di Milano
Porta tibetana
Legno, pittura su tela
Tibet-Cina, XVIII secolo
Collezione Anthaus
Catalogo
Per la mostra “Il Castello della Fortuna” è stato approntato un piccolo catalogo ad uso didattico per le scolaresche, con brevi saggi di Massimo Bargna, Giordano Berti, Alberto Marini e Luigi Volpi.
Sede della mostra
Il Castello di Abbiate (poi Abbiategrasso) fu edificato nel 1382. Nel 1425 il duca Filippo Maria visconti mandò a vivere qui la neonata Bianca Maria, la cui giovinezza trascorse in un clima culturale di grande apertura. La Biblioteca del Castello, inventariata nel 1426, era caratterizzata da una grande varietà di opere che servirono alla formazione umanistica della fanciulla. Dopo il matrimonio di Bianca Maria con Francesco Sforza, il Castello di Abbiate perse progressivamente importanza e nel 1668 cominciò ad essere smantellato. I resti dell’edificio furono adibiti a residenza privata sino al 1865, quando il complesso fu donato dai proprietari al Comune. Dal 1995 pate della struttura è adibita a Biblioteca pubblica. Nel 2009, in seguito al restauro dei sotterranei del Castello, la città si è dotata di uno spazio espositiva destinato ad accogliere eventi di portata nazionale, il primo dei quali è “Il Castello della Fortuna”.
Castello di Abbiategrasso
Sec. XIV-XV
Orari di Apertura
Inaugurazione: 23 ottobre ore 16.30
Sabato e Domenica: ore 10 – 12.30 e 14.30-19
Dal martedì al Venerdì: ore 15-19; al mattino, solo su prenotazione di scuole e gruppi.
Per informazioni
Fondazione per la promozione dell’Abbiatense
Tel. 02.94692458
Ufficio stampa
Alberto Marini, 392.9127866
Coordinamento
Obiettivo sul Mondo (Abbiategrasso)
Tel. 02.9466688.
E-mail: obiettivosulmondo@tiscalinet.it
Presidente: Claudio Tirelli.
Vicepresidente: Roberta Ceolin.
Ricerche museali
Istituto Graf (Bologna)
Tel. 051.562863.
E-mail: graf@istitutograf.org
Sito web: www.istitutograf.org
Presidente: Maria Antonietta Stoico.
Coordinatore: Giordano Berti.
Enti promotori
Comune di Abbiategrasso
Fondazione per la promozione dell’Abbiatense
Con il patrocinio di
Regione Lombardia
Provincia di Milano
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