Firenze, Palazzo Strozzi
Leon Battista Alberti
L’Uomo del Rinascimento
11 Marzo 2006 – 23 Luglio 2006

Leon Battista Alberti
Autoritratto
(placchetta bronzea, 1432-1434 ca.)
Washington, D.C., The National Gallery of Art

“Mentre siamo tesi a fronteggiare una diffusa tentazione a dissipare il patrimonio di bellezza costruito dalla nostra civiltà, la mostra sull’Alberti sia occasione per tutti di riflessione […] sugli ideali umanistici […]”

(Edoardo Speranza
Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze)

Il sesto centenario della nascita in esilio dell’insigne pensatore fiorentino, uno dei massimi protagonisti della cultura rinascimentale viene celebrata con una straordinaria mostra che, al di là delle intenzioni documentarie e critiche, vuole essere uno stimolo a reintrodurre nella società contemporanea gli ideali umanistici che fecero grande Firenze e l’Italia intera.
Leon Battisti Alberti (Genova 1406 – Roma 1472) fu architetto, letterato prodigioso, teorico dell’arte acutissimo, ma anche urbanista, matematico, pittore, archeologo, fisico, chimico, musicista. In altri termini Alberti fu il genio che, prima di Leonardo, incarnò gli ideali universali dell’Umanesimo, pronto ad addentrarsi nei campi più diversi, capace di formulare sintesi inedite di razionalità e bellezza, di forgiare la sensibilità artistica di un’epoca.
Senza i suoi trattati (De Pictura, De Statua, De Re Aedificatoria) il corso delle arti del secondo Quattrocento, e dunque del Rinascimento fiorentino e italiano, sarebbe stato diverso e, forse, non avrebbe raggiunto livelli cisì elevati di sintesi armonica fra le diverse espressioni dell’arte. 

Bottega del 1473, 
San Bernardino guarisce Nicola di Lorenzo
da Prato travolto da un toro
(tavola, 1473)
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

La mostra è impostata con criteri di decisa impronta comunicativa ed educativa. In sostanza vuole essere un viaggio alla scoperta di una Firenze rinascimentale da rileggere e reinterpretare alla luce delle opere progettate o ispirate da Leon Battista Alberti. Il percorso espositivo è diviso in sette sezioni: la vita, gli anni fiorentini, la committenza della famiglia Rucellai, la città di Alberti, il trattato di architettura, la città ideale, la scienza.
Nelle sale di Palazzo Strozzi sono esposti in totale 34 dipinti, 22 disegni, 30 sculture o rilievi, 4 elementi architettonici, 11 gessi, 21 manufatti di arti minori (tessuti, modellini, oreficerie, etc.), 6 medaglie, 20 manoscritti di cui alcuni miniati, 5 lettere, 13 volumi a stampa. Tra i pezzi più pregiati alcuni straordinari Donatello: la Madonna con bambino dal Louvre, la Callunnia di Botticelli dagli Uffizi, l’Armadio degli Argenti di Beato Angelico dal Museo di San Marco
.

Sandro Botticelli
Allegoria della Calunnia
(olio su tavola, 1480ca.)
Firenze, Galleria degli Uffizi

Una delle grande attrazioni è La città ideale dal Museo Nazionale delle Marche. Su questo magnifico dipinto, sintesi degli ideali prospettici intesi come espressione della verità, è sorta una piccola polemica derivata dalla seguente affermazione contenuta nel comunicato stampa: 
«C’è probabilmente la mano di Leon Battista Alberti dietro la città ideale, il misterioso dipinto quattrocentesco, simbolo universalmente noto del classicismo e della perfezione formale raggiunta dall’architettura e dall’urbanistica rinascimentale. Sembra provarlo un altrettanto misterioso disegno […] individuato per iniziativa della Soprintendenza di Urbino grazie ai più moderni strumenti scientifici (tra cui radiografia e riflettografia). Il disegno […] si trova nascosto sotto la superficie pittorica e in occasione della mostra l‘immagine sarà esposta per la prima volta.»

Luciano Laurana (attr.)
La città ideale
(olio su tavola, 1470 ca.)
Urbino, Galleria Nazionale delle Marche

Gabriele Morolli, docente di Storia dell’Architettura dell’Università di Firenze, tra i massimi conoscitori di Alberti e curatore della mostra assieme a Cristina Acidini (soprintendente all’Opificio delle Pietre Dure), avanza l’ipotesi che a realizzare il disegno (non il dipinto) possa essere stato l’Alberti in persona, in quanto gli edifici rappresentati sono fedeli trascrizioni di architettura descritte nel trattato albertiano De Re Aedificatoria, ma citano anche altre opere di alberti, in particolare Palazzo Rucellai e la facciata di Santa Maria Novella.

Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia
Storia dei due serpenti
(tempera su tavola, 1480 ca.)
Écouen, Musée Nationale de la Renaissance

Particolarmente importante è un gruppo di documenti inediti provenienti dagli archivi della famiglia Alberti, che offrono importanti contributi sulla figura e sull’opera del geniale architetto.
Nel labirintico snodarsi di segni eleganti e di materie preziose, emerge la forza del pensiero albertiano: non sempre razionale e solare, ma mosso talvolta da pensieri oscuri e misteriosi.
La mostra si proietta anche all’esterno di Palazzo Strozzi in forma di itinerario albertiano, segnalando le opere progettate da Alberti architetto e i luoghi ove si avverte il suo suggerimento intellettuale. Palazzo Rucellai, la facciata di Santa Maria Novella, la Cappella del Crocifisso di San Miniato, il chiostro grande del convento di Santa Croce, l’incrostazione marmorea del tamburo della cupola di Santa Maria del Fiore, il chiostro di San Lorenzo.
Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l’esposizione è progettata e prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ed è realizzata da Firenze Mostre. Il catalogo è pubblicato da Mandragora/Maschietto Editore
.

Giordano Berti

Orafo del XV secolo (da Leon Battista Alberti?)
Cristo libera l’indemoniato
(argento cesellato, bulinato, traforato
e in parte dorato, filigrana, smalti)
Parigi, Musée du Louvre, Département des Objets d’Art

Informazioni
Firenze Mostre - Palazzo Strozzi
Tel. 055.2776461-2776406
firenze.mostre@tin.it 
www.albertiefirenze.it


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