Pavia, Castello Visconteo
Pavia, Castello Visconteo

Gustav Klimt

Disegni proibiti
24 settembre - 4 dicembre 2005

Nudo femminile fluttuante su fondo scuro
1896 circa, matita con lumeggiatura a biacca

“I disegni di Gustav Klimt mostrano lascivi corpi di donna, nudi dimentichi di sé in pose molto erotiche e in situazioni inequivocabili, coppie che si abbandonano immemori al loro abbraccio, figure o ritratti femminili complicati, ma anche naturalistici nudi di donne grasse, vecchie o gravide.”

(Annette Vogel, curatrice della mostra)

Dopo il successo parigino, che ha registrato ben 125.000 visitatori al Museo Maillol, è presentata in Italia una nuova selezione di opere di carattere erotico del grande maestro viennese Gustav Klimt (1862-1918). L’iniziativa è affidata alla cura scientifica di Annette Vogel che, nella collezione Sabarsky di New York, ha selezionato 50 disegni sul tema del nudo e dell’erotismo che svelano l’universo più intimo di Klimt.

Queste opere, scrive Annette Vogel, comunicano una tale sensazione di intimità privata che talvolta viene da chiedersi se, mentre l’artista era ancora in vita, nella Vienna fin de siècle, sia stato possibile esporre in pubblico i suoi spregiudicati nudi erotici.
Quali reazioni suscitarono effettivamente questi disegni – si domanda la curatrice della mostra –, che cosa rappresentavano per l’artista e quale posto occupano nel complesso della produzione di Klimt?

Seminudo di donna prona verso destra
1905-1906, matita

A causa del gran numero di opere di soggetto erotico di Klimt, ai tempi si fece un gran parlare della sua vita privata e dei sui rapporti con le modelle che frequentavano l’atelier, al quale fu attribuita la fama di essere non soltanto un locale per l’attività prettamente artistica, ma anche un luogo “equivoco”. Indubbiamente, ciò doveva sdegnare non poco il pubblico, poiché gli artisti, in quell’epoca, utilizzavano i loro atelier come locali per esporre le proprie opere. In ogni caso gli scandali suscitati da Klimt sono senz’altro rari, se confrontati con quelli provocati dai suoi più giovani colleghi Egon Schiele e Oskar Kokoschka.

Nudo di donna distesa verso sinistra
con le gambe rialzate
1912-1913, matita

Dal 1897 al 1905 Gustav Klimt fu la figura centrale della “Secessione viennese”, movimento di artisti destinato ad apportare un determinante contributo allo Jugendstil austriaco. L’originaria intuizione di quel movimento consisteva nell’equiparare alla bellezza la verità e al bene; intuizione che subì ad opera di Klimt un repentino cambiamento dei paradigmi quando, nel 1898, nelle differenti versioni per le allegorie della Filosofia, della Medicina e della Giurisprudenza, l’artista ritrasse anche donne vecchie, brutte, malate e gravide. 

Questi quadri, in origine destinati all’Aula Magna dell’università, suscitarono un’annosa polemica nella scena culturale viennese, ma rappresentarono per Klimt una svolta artistica decisiva. Già nelle prime versioni monumentali di queste allegorie si rende evidente il modo di procedere: l’utilizzo, cioè, come studi preparatori, dei suoi disegni naturalistici di donne ben lontane dai comuni canoni di bellezza, accentuando particolarmente alcuni tratti somatici e riportandoli in grandi dimensioni
.

Seminudo di donna sdraiata verso destra 
1917-1918, matita

Ponendo a confronto i disegni di Klimt con la sua opera pittorica, colpisce il fatto che questi studi, sebbene preparino già il terreno al successivo passaggio ai dipinti, dal punto di vista dei contenuti se ne discostano moltissimo. Infatti, negli studi, Klimt mantiene sempre un alto livello di intensità erotica; per contro, i suoi dipinti producono un effetto del tutto diverso, molto più stilizzato e astratto.

Vale assolutamente la pena visitare questa mostra che offre la possibilità di approfondire la conoscenza di un artista ancor oggi amatissimo, soprattutto dalle donne, forse per il fatto che nelle sue opere Klimt rende un omaggio alla bellezza femminile e ai misteri dell’eros.

Etta Stoico


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