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Alba, Palazzo delle Mostre e dei Congressi
Nel Palazzo del Re Tartufo
3 – 26 ottobre 2003
Nacque da un fulmine di Zeus, perciò la sua origine è divina.
Cresce in silenzio, nascosto tra radici e terra fina.
La sua gloria aumenta nel rumore dei mercati,
ma il suo trionfo vero è nei piatti prelibati.
E per ampliare ancora il suo già grande onore
induce dopo il pasto i desideri dell’amore.
Dei più preziosi aromi egli è il sovrano antico.
Ecco il ReTartufo: Tuber Magnatum Pico!
(“Quattro rime sul tartufo” di Giordano Berti)
In occasione della 73a Fiera Nazionale del Tartufo Bianco, che si svolgerà ad Alba dal 3 al 26 Ottobre 2003, l’ISTITUTO GRAF di Bologna e lo STUDIO LETIZIA di Mango hanno collaborato alla realizzazione di una mostra che non mancherà di stupire e deliziare i visitatori, sia per i contenuti sia per l’allestimento davvero spettacolare, basato sull’intelligente mescolanza di tecnologie multimediali e di mezzi espressivi tradizionali.
L’idea portante dell’esposizione, intitolata “NEL PALAZZO DEL RE TARTUFO”, è nata da un lavoro d’équipe che, oltre allo scrittore Giordano Berti e all’interior-designer Letizia Rivetti, ha visto coinvolti in prima persona il vicesindaco di Alba, Alberto Cirio, presidente dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Mauro Carbone, direttore del Centro Nazionale di Studi sul Tartufo, e Maria Antonietta Stoico, coordinatrice dell’Istituto Graf.
In sostanza, il Palazzo delle Mostre e dei Congressi verrà trasformato in un luogo sospeso tra cielo e terra, nel quale dominerà incontrastato Sua Maestà “Tuber Magnatum Pico”, il Re della Buona Tavola. In questo labirinto senza tempo, dimora dalle molteplici memorie, si intrecceranno cronache e leggende, scienza e mercato, arte e poesia, musiche e profumi seducenti, per dare vita a un momento della storia del tartufo che resterà indimenticabile.
Il percorso
L’esposizione inizia nella
“Stanza delle Radici”, uno spaccato del sottosuolo dove il Tuber Magnatum si sviluppa in modo misterioso. Negli anfratti di humus e terriccio, seminascoste dalle radici che pendono dal soffitto, alcune installazioni video mostreranno la vita del tartufo con velocissimi flashback, dal mondo sotterraneo alla tavola dei buongustai. In questo luogo si entrerà direttamente a contatto con il prezioso fungo ipogeo, occultato in una nicchia dalla quale emerge l’inconfondibile aroma. Si potrà persino toccarlo, il Signore dei Sapori, ma senza toglierlo dal suo scrigno sotterraneo.
Dopo questa esperienza, davvero inconsueta, si uscirà dalla dimensione per così dire “lillipuziana” per entrare in un altro spazio incantato: il
“Bosco delle Stagioni”, un ambiente dominato dai movimenti ciclici della Luna e dai mutamenti meteorologici, scanditi dal volare di foglie, bagliori di lampi e fragore di tuoni. In un lato del bosco, all’interno di una cortina di nebbia, emergerà, come per incanto, l’immagine di un vecchio “trifolao” accompagnato dal fedele cane. Il visitatore potrà rivivere, grazie a quello schermo evanescente, l’emozione della ricerca e della scoperta del tartufo.
L’ambiente successivo, la
“Piazza del Commercio” è composto da due sezioni distinte. La prima rievocherà la città di Alba negli anni '30, epoca in cui l’ormai mitico ristoratore Giacomo Morra iniziò a far conoscere il tartufo d’Alba in tutto il mondo, inviando ogni anno splendidi esemplari ai vip dell’epoca: capi di Stato (tra cui Churchill, Krushov e Eisenhower), famose personalità della politica, della cultura e dello spettacolo (come Marilyn Monroe, Rita Hayworth, Alfred Hitchkock e Luciano Pavarotti). Nella finestra di un’edicola scorreranno gli episodi più significativi della storia della Fiera del Tartufo d’Alba. Lo spazio successivo rimanda ai tempi attuali. Dentro una gigantesca mappa del mondo, alcuni televisori riporteranno un collage di TG italiani ed esteri dedicati alla Fiera, mentre un megaschermo mostrerà, in tempo reale, ciò che avviene nelle piazze e nei mercati cittadini.
Da qui si passa alla maestosa “Sala del Trono” che riporterà il visitatore in una dimensione sospesa tra sogno e realtà. In un tripudio di musiche trionfali apparirà il Re Tartufo, seduto in trono e circondato da tavole imbandite con portate principesche, debitamente ornate da fettine del gustoso fungo ipogeo che diffonderanno nella sala il loro inconfondibile aroma.
Ancora qualche passo e si incontrerà la
“Stanza dell’Eros”, una struttura enigmatica ideata per evocare le doti afrodisiache del tartufo. Sulla parete esterna è disegnata, con la luce, una frase esplicativa:
“Re Tartufo, dominatore dei sensi, unisce cielo e terra in una sublime
armonia”. All’interno, tra veli trasparenti mossi da una lieve brezza, sinuose forme policrome suggeriranno, illuminandosi e spegnendosi, l’abbraccio amoroso tra due corpi eterei. È il mistero della sensualità che il tartufo, a quanto si racconta, stimola e ravviva in chi sa apprezzare il suo aroma intenso e pregnante. Quelle luci, certamente, accenderanno nei visitatori nuove curiosità.
Maria Antonietta Stoico
Per informazioni
ISTITUTO GRAF: Tel. 051.562863
ENTE FIERA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA:
Tel. 0173.362807
Le
immagini qui presentate sono di Humphrey Jamphrey
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